Packaging alimentare: che funzioni ha?

Packaging alimentare: che funzioni ha?

Con packaging o imballaggio si definisce comunemente l’oggetto realizzato in vari materiali, con l’intento di conservare, proteggere, trasportare, spedire o presentare i prodotti al suo interno. Un’importante funzione che può sembrarci scontata ma che non lo è proprio, è quella di contenere gli alimenti: infatti gli imballaggi devono essere elaborati tenendo presente le dimensioni, la consistenza e gli ingredienti dell’alimento così da garantirne la conservabilità.

In generale la funzione primaria di un imballaggio è quella di protezione del prodotto e facilitazione del trasporto, prevenendo eventuali danni ed estendendone la durata. Questo aspetto assume un’importanza ancora maggiore nel settore alimentare, dove i prodotti sono spesso deperibili ed è quindi necessario conservarli in condizioni precise. L’innovazione nel campo del packaging alimentare permette di scoprire sempre nuovi materiali, così da favorire l’integrità del prodotto, da garantirne una maggiore sicurezza, una shelf-life più lunga e anche una maggiore sostenibilità!

Nel corso degli anni però, hanno acquisito sempre più importanza per il packaging anche altre funzioni: come quella informativa e di marketing. Sono state molto studiate le potenzialità dei packaging alimentari di influenzare le scelte di acquisto del consumatore e sono stati presi in considerazione diversi aspetti relativi a dimensione, forma, colore, materiali utilizzati e informazioni riportate.

È importante tenere presente che la maggior parte delle decisioni di acquistare o meno un prodotto vengono prese direttamente nel punto vendita quindi supermercati e negozi di alimentari. Ciò significa che la decisione viene presa sul momento, basandosi principalmente sulle informazioni trasmesse dalla confezione e dall’etichetta del prodotto. In quest’ottica il packaging diventa il principale attore in gioco e deve essere in grado di differenziare il prodotto dagli altri presenti sullo scaffale.

Cosa ci colpisce di un packaging?

Abbiamo detto che il packaging degli alimenti è il principale responsabile delle nostre scelte di acquisto, ma cosa in particolare di questo strumento cattura la nostra attenzione? Sono stati svolti numerosi studi al riguardo, e tra gli elementi da tenere in considerazione sono emersi:

  • Il colore: è il primo elemento che ci salta all’occhio: i consumatori si fanno una prima impressione del prodotto in soli 90 secondi, e oltre il 60% di questa impressione deriva proprio dal colore. Bisogna considerare che la scelta dei colori di un packaging non è mai casuale ma è solitamente rappresentativa dell’alimento contenuto: per esempio il verde e il marrone sono associati, nella percezione comune, ad alimenti organici e biologici, oltre a evocare l’idea di salute. Tutti i packaging IoBoscoVivo presentano infatti questi due colori che sono anche quelli del nostro logo proprio per mettere ben in evidenza le caratteristiche di biologico e salutistico associate ai nostri prodotti. Un altro esempio è il colore nero, associato all’idea di lusso e dunque usato soprattutto per prodotti alimentari pregiati; Infatti abbiamo scelto questo colore per la nostra linea di prodotti gourmet come la vellutata shiitake e aglio nero!
  • Il materiale: questo elemento sta diventando sempre più importante non solo per la “protezione” del contenuto ma anche per i consumatori che sempre più si stanno sensibilizzando alla sostenibilità ambientale.

Ma cosa significa sostenibilità ambientale?

A livello globale si stima che entro il 2050 la popolazione raggiungerà i 10 miliardi di persone, determinando un notevole incremento delle richieste alimentari e causando continue pressioni sulle filiere produttive. In aggiunta non si può non considerare l’importante spreco alimentare prodotto ogni anno: circa un terzo di tutto il cibo prodotto per il consumo umano viene sprecato.

Fatte queste considerazioni risulta evidente come in futuro, gli attuali schemi produttivi non saranno più sostenibili. Due punti chiave per poter migliorare le produzioni alimentari sono quindi ottimizzare la resa prendendosi cura dell’ambiente e ridurre lo spreco.

La vera sostenibilità di un qualsiasi prodotto o servizio viene raggiunta solo quando vengono considerati e rispettati i tre pilastri della sostenibilità: Persone, Pianeta e Profitti. Il packaging alimentare, grazie alle sue principali funzioni, può giocare un ruolo di fondamentale importanza nel migliorare la sostenibilità del settore alimentare.

I più recenti studi scientifici hanno dimostrato come il packaging alimentare possa apportare benefici all’ambiente anche solo attraverso una migliore conservabilità degli alimenti che si riflette in una riduzione dello spreco alimentare. Pochi considerano le soluzioni di confezionamento con un’ottica di Life Cycle Thinking (LCT): è un’idea comune ritenere il packaging come un peso ambientale aggiuntivo sul ciclo vita del prodotto alimentare, invece che esaltarne il ruolo chiave nella conservazione e protezione dell’alimento.

In altre parole in molti casi vengono unicamente considerati gli impatti ambientali derivanti dalle fasi di produzione e di smaltimento degli imballaggi e non vengono invece esaminati i cosiddetti “effetti indiretti”, come i possibili benefici ambientali che il packaging può apportare al ciclo di vita del prodotto grazie a migliori funzioni di protezione, conservazione e prolungamento della shelf life.

Concludendo abbiamo visto come il packaging sia passato dall’essere un semplice involucro di protezione e conservazione ad un vero e proprio elemento di marketing con cui comunicare informazioni importanti relative al prodotto. Inoltre, dobbiamo cercare di entrare nell’ottica LCT puntando a sviluppare modelli che possano ridurre la quantità di spreco alimentare e favorendo l’utilizzo di materiali totalmente riciclabili così da aiutarne lo smaltimento. Proprio per questo per i prodotti IoBoscoVivo miriamo a creare packaging totalmente riciclabili e uno degli obiettivi che ci siamo preposti per quest’anno è la creazione di packaging di carta per alcune nuove referenze!

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BIBLIOGRAFIA

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